Una lavastoviglie professionale per risparmiare tempo

Il tempo sta diventando sempre più prezioso, tanto nella vita privata quanto sul lavoro. I ristoratori devono eliminare qualsiasi spreco di tempo e investire, invece, in flussi di lavoro che siano veloci. Ad esempio con una tecnologia di lavaggio professionale. In questo modo possono soddisfare le aspettative dei clienti, migliorando anche i risultati del loro esercizio.

Per i clienti, un servizio veloce è importante. Lo dice un sondaggio condotto da Bookatable di Michelin nel 2017. Più di mezz'ora di attesa prima di essere serviti? Per il 60 % dei circa 3.000 intervistati, assolutamente no. I ristoratori devono tenerne conto. Perché, più si allungano i tempi di attesa, meno soddisfatti sono i clienti. Alcuni cambiano locale indispettiti, affamati e senza pagare. A discapito non solo delle entrate ma anche dell'immagine del locale. Cosa fare quando il timing non funziona e gli affari ne risentono? La soluzione è ottimizzare i flussi di lavoro in cucina, eliminare gli sprechi di tempo e adottare una tecnologia di lavaggio professionale.

Nelle cucine degli hotel internazionali, nei ristoranti e negli altri esercizi di ristorazione, tutto deve filare liscio come l'olio: dal tagliere ai fornelli, fino alla friggitrice. Ma senza dimenticare l'area di lavaggio, cuore pulsante del flusso delle stoviglie. Ma anche zona a rischio di colli di bottiglia. Perché soltanto un ciclo di lavaggio perfettamente sincronizzato con il flusso di lavoro generale consente di servire i clienti “just in time”. Anche nelle ore di punta.

Scegliendo una lavastoviglie commerciale per le stoviglie, le posate e i bicchieri si può fare la differenza. Anche questo è un modo per far tornare i conti dell'attività. Johann Wagner, product manager di MEIKO, specialista tedesca della tecnologia di lavaggio, considera l'area di lavaggio come un insieme di zone di produzione autonome: «L'intero processo di lavaggio delle stoviglie si suddivide in singole aree funzionali che devono essere integrate senza soluzione di continuità», ha dichiarato l'esperto al giornale «Allgemeine Hotel- und Gastronomie-Zeitung». A suo parere il problema maggiore risiede nell'organizzazione del flusso delle stoviglie.